Trovare La Strada Insieme
Curiosità e meraviglia: il perfetto spirito per un'avventura.
Venerdì abbiamo fatto una gita speciale.
Siamo partiti dalla cima del Monte Labbro, seduti sulla roccia: intorno a noi, ma più in basso, 360 gradi di paesaggio montuoso e collinare. Con l'aiuto di David abbiamo riconosciuto le quattro direzioni, ci siamo orientati individuando oggetti familiari (Roccalbegna a sud, Castel del Piano a nord, il Monte Amiata e la superstrada a nord-est) e abbiamo stabilito i nostri punti di riferimento per l'escursione. La giornata era serena e in quel momento il vento soffiava da sud-ovest, quindi si chiamava Libeccio. Dalla cima del Monte ci siamo incamminati in direzione 10 gradi nord, alla ricerca del sentiero che ci avrebbe portati a fino a Castel del Piano e a Podere Bazzino, la sede della nostra scuolina.
I ragazzi sono stati fantastici. Hanno trovato il percorso con facilità e a ogni bivio sono riusciti a scegliere bene. Abbiamo percorso dolci colli di scisto ricoperti di macchia (con ginestra, ginepro, rosa canina e altre piante che abbiamo identificato) e boschi di aceri campestri, noccioli e il velenosissimo evonimo. Abbiamo trovato torrenti con cascatelle e radure punteggiate da grossi funghi commestibili (Macrolepiota procera) che i ragazzi hanno prontamente raccolto, così come le castagne cadute dagli alberi lungo il cammino. Abbiamo incontrato anche altri tipi di funghi, sia commestibili che non, diversi ragni e insetti, abbiamo trovato le impronte di un ungulato, siamo incappati, mentre attraversavamo il parco faunistico, in una mandria di micci amiatini, gli asini tipici di questa zona. C'era anche un cucciolo con i suoi genitori, e un'asina incinta con una pancia enorme. Gli asini sono stati gentili e curiosi, ci hanno lasciati passare senza spaventarsi, anche perché noi siamo stati attenti a non fargli paura: abbiamo parlato a bassa voce ed evitato movimenti bruschi. Abbiamo osservato due stagni alla ricerca del tritone crestato e intravisto un lupo.
Pranzo al sacco in un castagneto e poi giù fino ad Arcidosso, passando da Le Macchie. Qui c'erano di nuovo le strade con le automobili. Una breve camminata per la città vecchia fino a imboccare la strada che, attraverso i campi, porta a Le Fornaci, un borgo deserto e delizioso, e poi il bosco con il sentiero che conduce a scuola, un piccolo podere circondato da orti alla periferia di Castel del Piano. Abbiamo percorso 15 km in 5 ore. Non abbiamo seguito il sentiero più breve, che sarebbe stato leggermente più corto, ma ce l'abbiamo comunque fatta. La squadra era composta da 8 bambini (dai 6 ai 14 anni) e 4 adulti.
Per tutto il tempo il morale era alle stelle. I bambini erano entusiasti e la loro attenzione completamente proiettata sull'ambiente. Erano loro a guidare, non solo nel senso che erano loro a decidere il percorso, ma anche a direzionare l'attenzione del gruppo. Piante, funghi, animali, luoghi. Tantissime domande. Curiosità e meraviglia: il perfetto spirito per un'avventura.Verso la fine eravamo stanchi però tutti hanno resistito, camminando fino alla fine. All'arrivo a scuola, mentre aspettavano i genitori, i ragazzi si sono messi a leggere o a suonare la chitarra. Nella stanza c'era un'atmosfera di soddisfazione e tranquillità: eravamo di nuovo in un ambiente famigliare. Avevamo appena portato a termine una missione, accompagnati dall'aria frizzantina di ottobre. Ce l'avevamo fatta ed era stato bellissimo.
Podere Bazzino, 17 ottobre 2024